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venerdì 4 marzo 2011

Periodo predinastico


Periodo predinastico

Pare che 14000 anni fa abbia avuto inizio il processo di desertificazione dell’Africa settentrionale (Sahara), quando in Europa finì l'ultima glaciazione (da circa 20000 a 12000 anni fa). La desertificazione di quest’area ricchissima di foreste e fiumi ha subìto un’improvvisa accelerazione circa 5500 anni fa ed è andata avanti sino a 2700 anni fa.

E’ sicuramente stato questo fenomeno che a indotto le popolazioni a spostarsi progressivamente verso il Nilo. Non è da escludere che i regni preesistenti alla formazione di quello egizio vero e proprio abbiano contribuito non poco alla desertificazione di quell’area, attraverso il disboscamento delle foreste e la loro trasformazione in terreni da pascolo e in legna da ardere.

Reperti archeologici fanno risalire la presenza dell’uomo nel Sahara a più di 10000 anni fa, ma le prime popolazioni agricole stabili nella sua valle, dedite all’agricoltura secca, adatte alle aree paludose, si sono formate circa 8000 anni fa. Ancora prima che si diffondesse l’agricoltura (coltivazione di grano e orzo) la valle offriva, lungo le sponde del fiume, selvaggina di grossa taglia (antilopi, rinoceronti, elefanti), mentre le acque erano piene di pesci, e le stesse paludi davano rifugio a molta fauna di uccelli stanziali e migratori.

Le piene annuali del Nilo erano dovute allo scioglimento delle nevi nella zona delle sorgenti dell’Africa equatoriale. Esse portavano grande fertilità, ma anche allagamenti di precedenti coltivazioni, per cui era impossibile potersi insediare stabilmente nei pressi del fiume, almeno non senza prima averlo controllato con appositi bacini e canali, ed è appunto da questa esigenza che nasce la necessità di uno Stato centralizzato (uno dei primi della storia), in grado di garantire la manutenzione costante di quelle strutture da cui dipende la sopravvivenza di tutti.

Questa esigenza fece sì che le tribù nilotiche impararono a vivere prima sotto l'autorità di capi locali (fase della formazione dei distretti o nomos). I vari nomos si scontrarono e si allearono tra loro, nell'arco di circa un millennio, fino a formare due regni, l'Alto Egitto a sud (costituito dalla parte meridionale della valle del Nilo, montuoso e poco fertile) e il Basso Egitto a nord (costituito principalmente dal delta del fiume, pianeggiante e molto coltivato).

Il regno dell'Alto Egitto ebbe, come ultima capitale, Hieraconpolis, il cui sovrano portava una bassa corona rossa con il simbolo d'un serpente, mentre il Basso Egitto (che arrivava fino al delta del Nilo) aveva Buto come capitale, il cui sovrano portava un'alta corona bianca col simbolo dell'avvoltoio ad ali spiegate.

I due regni vennero unificati con la forza, verso il 3100 a.C., in un solo impero da Narmer (o Menes in greco), re dell'Alto Egitto, che inaugurò le trenta dinastie dell'antico Egitto, fissando inizialmente la capitale a Thinis, situata nel medio Egitto. Narmer unì come simbolo i due copricapi. Cominciò a chiamarsi “faraone”, che in origine voleva dire “grande casa” o “casa reale”. La sua monarchia era assolutista, ereditaria e teocratica. Il faraone era il figlio del dio Sole e doveva sposarsi solo con membri di sangue reale, quindi si trattava generalmente di matrimoni tra fratelli e sorelle.

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